Giacomo Puccini: Gianni Schicchi
   

Gianni Schicchi
Opera in un unico atto

LIBRETTO
Giovacchino Forzano

PRIMA RAPPRESENTAZIONE
14 dicembre 1918, New York (Metropolitan Opera)

PERSONAGGI
GIANNI SCHICCHI, 50 anni (Baritono)
LAURETTA, sua figlia, 21 anni (Soprano)
ZITA, detta La Vecchia, cugina di Buoso, 60 anni (Contralto)
RINUCCIO, nipote di Zita, 24 anni (Tenore)
GHERARDO, nipote di Buoso, 40 anni (Tenore)
NELLA, sua moglie, 34 anni (Soprano)
GHERARDINO, loro figlio, 7 anni (Soprano)
BETTO di Signa, cognato di Buoso, povero e malvestito, età indefinibile (Basso)
SIMONE, cugino di Buoso, 70 anni (Basso)
MARCO, suo figlio, 45 anni (Baritono)
La CIESCA, moglie di Marco, 38 anni (Mezzosoprano)
Maestro SPINELLOCCIO, medico (Basso)
Ser AMANTIO di Nicolai, notaio (Baritono)
PINELLINO, calzolaio (Basso)
GUCCIO, tintore (Basso)

LUOGO
Firenze (nella camera da letto di Buoso Donati)

EPOCA
Settembre 1, 1299


ATTO UNICO

ZITA
Povero Buoso!

SIMONE
Povero cugino!

RINUCCIO
Povero zio!

CIESCA, MARCO
Oh! Buoso!

NELLA, GHERARDO
Buoso!

BETTO
O cognato! o cognà...

È interrotto perché Gherardino butta in terra una sedia e i parenti, con la scusa di zittire Gherardino, fanno un fortmidabile
sciii
sul viso a Betto.

TUTTI
Ssssh!

GHERARDO
Io piangerò per giorni e giorni.
A Gherardino che si è alzato e lo tira per la veste dicendogli qualche cosa
Sciò!

NELLA
Giorni? Per mesi!
come sopra
Sciò!
Gherardino va dalla vecchia

CIESCA
Mesi? Per anni ed anni!

ZITA
Ti piangerò tutta la vita mia!

CIESCA, MARCO
Povero Buoso!

ZITA
allontanando Gherardino, seccata, si volge a Nella e a Gherardo
Portatecelo voi, Gherardino, via!

Gherardo si alza, prende il figlio per un braccio e, a strattoni, lo porta via dalla porticina di sinistra

ZITA, CIESCA, RINUCCIO, MARCO, SIMONE
Oh! Buoso, Buoso,
tutta la vita
piangeremo la tua dipartita!

CIESCA
Piangerem tutta la vita!

RINUCCIO
Piangerem!

ZITA
Buoso! Buoso!

Betto, curvandosi a sinistra, mormora qualcosa all'orecchio di Nella

NELLA
Ma come? Davvero?

BETTO
Lo dicono a Signa.

RINUCCIO
curvandosi fino a Betto
Che dicono a Signa?

NELLA
Gli mormora qualcosa all'orecchio
Si dice che...

RINUCCIO
Giaaaa?!

BETTO
Lo dicono a Signa.

CIESCA
curvandosi fino a Betto
Che dicono a Signa?

BETTO
Le mormora qualcosa all'orecchio
Si dice che...

CIESCA
Noooo!?
Marco, lo senti
che dicono a Signa?
Si dice che...
Gli mormora qualcosa all'orecchio

MARCO
Eeeeh?!

BETTO
Lo dicono a Signa.

ZITA
con voce piagnucolosa
Ma in somma possiamo sapere...
che diamine dicono a Signa?

BETTO
Ci son delle voci...
dei mezzi discorsi...
Dicevan iersera
dal Cisti fornaio:
"Se Buoso crepa, pei frati è manna!
Diranno: pancia mia, fatti capanna!"
E un altro:"Sì, sì, nel testamento
ha lasciato ogni cosa ad un convento!…"

SIMONE
A metà di questo discorso si è sollevato anche lui ed ha ascoltato
Ma che?!?! Chi lo dice?

BETTO
Lo dicono a Signa.

SIMONE
Lo dicono a Signa????

ZITA, CIESCA, NELLA, RINUCCIO, GHERARDO, MARCO, BETTO
Lo dicono a Signa!

GHERARDO
O Simone?

CIESCA
Simone

ZITA
Parla, tu se'il più vecchio...

MARCO
Tu se' anche stato podestà a Fucecchio...

ZITA
Che ne pensi?

MARCO
Che ne pensi?

SIMONE
Riflette un instante, poi, gravemente
Se il testamento è in mano d'un notaio...
chi lo sa? Forse è un guaio!
Se però ce l'avesse
lasciato in questa stanza,
guaio pei frati, ma per noi: speranza!

ZITA, CIESCA, NELLA, RINUCCIO, GHERARDO, MARCO, BETTO
Guaio pei frati, ma per noi: speranza!

Tutti istintivamente si alzano di scatto

RINUCCIO
O Lauretta, amore mio,
Speriam nel testamento dello zio!

È una ricerca febbrile. Fruscìo di pergamene battute all'aria. Betto, scacciato da tutti, vagando per la stanza adocchia sul tavolo il piatto d'argento col sigillo d'argento e le forbici pure d'argento. Cautamente allunga una mano. Ma dal fondo si ode un falso allarme di Simone che crede di aver trovato il testamento

SIMONE
Ah!
Tutti si voltano. Betto fa il distratto. Simone guarda meglio una pergamena
No. Non è!
Si riprende la ricerca. Betto agguanta le forbici e il sigillo; li striscia al panno della manica dopo averli rapidamente appannati col fiato, li guarda e li mette in tasca. Ora tenta di trafugare il piatto. Ma un falso allarme di Zita fa voltare tutti.

ZITA
Ah!
Guarda meglio
No. Non c'è!
Si riprende la ricerca. Betto agguanta anche il piatto e lo mette sotto il vestito tenendolo assicurato col braccio.

ZITA, LA CIESCA, NELLA
No! Non c'è!

GHERARDO
Dove sia?

MARCO
Dove sia?

MARCO, SIMONE, BETTO
No! Non c'è!

RINUCCIO
Salvàti! Salvàti!
Il testamento di Buoso Donati!
Tutti accorrono con le mani protese per prendere il testamento. Ma Rinuccio mette il rotolo di pergamena nella sinistra, protende la destra come per fermare lo slancio dei parenti e, mentre tutti sono in un'ansia spasmodica.
Zia, l'ho trovato io!
Come compenso, dimmi se lo zio,
povero zio! m'avesse
lasciato bene bene,
se tra poco si fosse tutti ricchi ...
in un giorno di festa come questo,
mi daresti il consenso di sposare
la Lauretta figliola dello Schicchi?
Mi sembrerà più dolce il mio redaggio ...
potrei sposarla per Calendimaggio!

TUTTI
tranne Zita
Ma sì!
Ma sì!
C'è tempo a riparlarne!

RINUCCIO
Potrei sposarla per Calendimaggio!

GHERARDO, MARCO
Qua, presto il testamento!

LA CIESCA
Non lo vedi
Che si sta con le spine sotto i piedi?

RINUCCIO
Zia!

ZITA
Se tutto andrà come si spera,
sposa chi vuoi, sia pure la versiera!

RINUCCIO
Ah! lo zio mi voleva tanto bene,
m'avrà lasciato code tasche piene!
a Gherardino, che è tornato ora in scena
Corri da Gianni Schicchi,
digli che venga qui colla Lauretta:
c'è Rinuccio di Buoso che l'aspetta!
Gli dà due monete
A te, due popolini:
comprati i confortini!

Gherardino corre via.

Rinuccio dà a Zita il testamento; tutti seguono Zita che va al tavolo. Cerca le forbici per tagliare i nastri del rotolo, non trova né forbici né piatto. Guarda intorno i parenti; Betto fa una fisionomia incredibile. Zita strappa il nastro con le mani. Apre. Appare una seconda pergamena che avvolge ancora il testamento. Zita vi legge sopra.

ZITA
"Ai miei cugini
Zita e Simone!"

SIMONE
Povero Buoso!

ZITA
Povero Buoso!

SIMONE
in un impeto di riconoscenza accende anche le tre candele del candelabro spento
Tutta la cera
tu devi avere!
Insino in fondo
si deve struggere!
Sì! godi, godi!
Povero Buoso!

TUTTI
mormorano
Povero Buoso!
Se m'avesse lasciato questa casa!
E i mulini di Signa!
Poi la mula!
Se m'avesse lasciato ...

ZITA
Zitti! E aperto!
Zita col testamento in mano, vicino al tavolo: ha dietro a sé un grappolo umano. Marco e Betto sono saliti sopra una sedia. Si vedranno bene tutti i visi assorti nella lettura. Le bocche si muoveranno come quelle di chi legge senza emettere voce. A un tratto i visi si cominciano a rannuvolare ... arrivano ad una espressione tragica ... finché Zita si lascia cadere seduta sullo sgabello davanti alla scrivania. Simone è il primo, del gruppo impietrito, che si muove; si volta, vede davanti a sé le tre candele accese, vi soffia su e le spegne; cala le sarge del letto completamente; spegne poi tutte i candelabri. Gli altri parenti lentamente vanno ciascuno a cercare una sedia e vi seggono. Sono come impietriti con gli occhi sbarrati, fissi; chi qua, chi là.

SIMONE
Dunque era verol Noi vedremo i frati
ingrassare alla barba dei Donati!

LA CIESCA
Tutti quei bei fiorini accumulati
finire nelle tonache dei frati!

MARCO
Privare tutti noi d'una sostanza,
e i frati far sguazzar nell'abbondanza!

BETTO
Io dovrò inisurarmi il bere a Signa,
e i frati beveranno il vin di vigna!

NELLA, LA CIESCA, ZITA
Si faranno slargar spesso la cappa,
noi schiantereni di bile, e loro ... pappa!

RINUCCIO
La mia felicità sarà rubata
dall' "Opera di Santa Reparata!"

GHERARDO
Aprite le dispense dei conventi!
Allegri, frati, ed arrotate i denti!

ZITA
Eccovi le primizie di mercato!
Fate schioccar la lingua col palato!
A voi, poveri frati: tordi grassi!

SIMONE
Quaglie pinate!

NELLA
Lodole!

MARCO
Ortolani!!

ZITA
Beccafichi! Ortolani!

SIMONE
Quaglie pinate!
Oche ingrassate!

BETTO
E galletti!

TUTTI
Galletti?? Gallettini!!

RINUCCIO
Gallettini di canto tenerini!

TUTTI
Con un riso che avvelena si alzano accenandosi l'un l'altro
E con le facce rosse e ben pasciute,
schizzando dalle gote la salute,
ridetevi di noi: ah! ah! ah! ah!
Eccolo là un Donati, eccolo là!
Ah! ah! ah! ah!, ah! ah! ah! ah!,
Eccolo là un Donati!
Eccolo là!
E la voleva lui l'eredità ...
Ridete, o frati,
ridete alla barba dei Donati!
Ah! ah! ah! affi, ah! ah! ah! ah!

Cadono ancora a sedere. Pausa. Ora c'è chi piange sul serio.

ZITA
Chi l'avrebbe mai detto,
che quando Buoso andava al cimitero,
si sarebbe pianto per davvero!

ZITA, LA CIESCA, NELLA
E non c'è nessun mezzo...

SIMONE, BETTO
... Per cambiarlo? ...

ZITA, MARCO
... Per girarlo? ...

LA CIESCA, NELLA, BETTO
... Addolcirlo? ...

MARCO
O Simone, Simone?

ZITA
Tu se' anche il più vecchio!

MARCO
Tu se' anche stato podestà a Fucecchio!

Simone fa un gesto come per dire: impossibile!

RINUCCIO
C'è una persona sola
che ci può consigliare,
forse salvare ...

TUTTI
Chi?

RINUCCIO
Gianni Schicchi!

TUTTI
gesto di disillusione

ZITA
furibonda
Di Gianni Schicchi,
della figlioia,
non vo' sentirne
parlar mai più!
E intendi bene!

GHERARDINO
entra di corsa urlando
È qui che viene!

TUTTI
Chi?

GHERARDINO
Gianni Schicchi!

ZITA
Chi l'ha chiamato?

RINUCCIO
Io; l'ho mandato
perché speravo ...

ZITA
Ah! bada! se sale,
gli fo ruzzolare
le scale!

LA CIESCA, NELLA, MARCO, SIMONE
È proprio il momento
d'aver Gianni Schicchi

GHERARDO
a Gherardino
Tu devi obbedire
soltanto a tuo padre:
là! là!

Sculaccia Gherardino e lo caccia nella stanza a destra in cima alla scala.

SIMONE
Un Donati sposare la figlia d'un villano!

ZITA
D'un oscesco a Firenze dal contado!
Imparentarsi colla gente nova!
lo non voglio che venga! Non voglio!

RINUCCIO
Avete torto!
E fine!. . . astuto…
Ogni malizia
di leggi e codici
conosce e sa.
Motteggiatore!…Beffeggiatore!…
C'è da fare una beffa nuova e rara?
È Gianni Schicchi che la prepara!
Gli occhi furbi gli illuminan di riso
lo strano viso,
ombreggiato da quel suo gran nasone
che pare un torracchione
per così!
Vien dal contado? Ebbene? E che vuoi dire?
Basta con queste ubbie grette e piccine!

Firenze è come un albero fiorito,
che in piazza dei Signori ha tronco e fronde,
ma le radici forze nuove apportano
dalle convalli limpide e feconde!
E Firenze germoglia ed alle stelle
salgon palagi saldi e torri snelle!
L'Arno, prima di correre alla foce,
canta baciando piazza Santa Croce,
e il suo canto è si dolce e sì sonoro
che a lui son scesi i ruscelletti in coro!
Così scendanvi dotti in arti e scienze
a far più ricca e splendida Firenze!
E di Val d'Elsa già dalle castella
ben venga Arnolfo a far la torre bella!
E venga Giotto dal Mugel selvoso,
e il Medici mercante coraggioso!
Basta con gli odi gretti e coi ripicchi!
Viva la gente nuova e Gianni Schicchi!

Si bussa alla porta
È lui!

Rinuccio apre; entrano Gianni Schicchi e Lauretta

GIANNI
Si sofferma sull'uscio: dà un 'occhiata ai parenti
Quale aspetto sgomento e desolato!
Buoso Donati, certo, è migliorato!

RINUCCIO
a Lauretta,fra il pianerottolo e la porta
Lauretta!

LAURETTA
Rino!

RINUCCIO
Amore mio!

LAURETTA
Perché sì pallido?

RINUCCIO
Ahimè, lo zio ...

LAURETTA
Ebbene, parla ...

RINUCCIO
Amore, amore,
quanto dolore!

LAURETTA
Quanto dolore!

Gianni lentamente avanza verso Zita che gli volta le spalle; avanzando vede i candelabri intorno al letto.

GIANNI
Ah!
Andato??
fra sé
Perché stanno a lacrimare?
recitano meglio d'un giullare!
forte, con intonazione falsa
Ah! comprendo il dolor di tanta perdita ...
Ne ho l'anima commossa ...

GHERARDO
Eh! la perdita è stata proprio grossa!

GIANNI
come chi dica parole stupide di circostanza
Eh! Son cose ... Mah! Come si fa!
In questo mondo
una cosa si perde ...
una si trova ...
si perde Buoso,
ma c'è l’eredità!

ZITA
Sicuro! Ai frati!

GIANNI
Ah! Diseredati?

ZITA
Diseredatì! Si, si, diseredati!
E perciò ve lo canto:
pigliate la figliola,
levatevi di torno,
io non do mio nipote
ad una senza‑dote!

RINUCCIO
O zia! io l'amo, l'amo!

LAURETTA
Babbo! Babbo! Lo voglio!

GIANNI
Figliola, un po' d'orgoglio!

ZITA
Non me ne importa un corno!

GIANNI
Brava la vecchia! Brava! Per la dote
sacrifichi mia figlia e tuo nipote!
Vecchia taccagna!
Stillina! Sordida!
Spilorcia! Gretta!

LAURETTA
Rinuccio, non lasciarmi!
Ah! tu me l'hai giurato
sotto la luna a Fiesole
quando tu m'hai baciato!
a due
Addio, speranza bella,
s'è spento ogni tuo raggio';
non ci potrem sposare
per il Calendimaggio!
Gli sfugge e corre a Rino
Babbo, lo voglio!
Amore! Amore!
Rinuccio sfugge e corre a Lauretta
O zia, la voglio!
Amore! Amore!

RINUCCIO
Lauretta mia, ricordati!
tu m'hai giurato amore!
E quella sera Fiesole
sembrava tutto un fiore!

GIANNI
tirando Lauretta verso la porta
Vieni, Lauretta,
rasciuga gIi occhi,
sarebbe un parentado
di pitocchi!
Ah! vieni, vieni!
Riprende la figlia
Un po' d'orgoglio,
un po' d'orgoglio!
Via, via di qua!

ZITA
tirando Rino a destra
Anche m’insulta!
Senza la dote
non do il nipote!
Rinuccio, vieni,
lasciali andare,
sarebbe un volerti
rovinare!
Ma vieni, vieni!
Riprende Rinuccio
Ed io non voglio,
ed io non voglio!
Via, via di qua!

I parenti restano neutrali e si limitano ad esclamare di tanto in tanto:

I PARENTI
Anche le dispute fra innamorati!
Proprio il momento! Pensate al testamento!

RINUCCIO
Signor Giovanni,
rimanete un momento!
a Zita
Invece di sbraitare
dategli il testamento!
a Gianni
Cercate di salvarci!
A voi non può mancare
un'idea portentosa, una trovata,
un rimedio, un ripiego, un espediente!

GIANNI
A pro di quelle gente?
Niente! Niente! Niente!

LAURETTA
Gli si inginocchia davanti
Oh! mio babbino caro,
mi piace, è bello, bello;
vo' andare in Porta Rossa
a comperar l'anello!
Si, si, ci vogo andare!
E se l'amassi indarno,
andrei sul Ponte Vecchio,
ma per buttarmi in Arno!
Mi struggo e mi tormento!
Dio, vorrei morir!
Babbo, pietà, pietà ...

Piange. Una pausa.

GIANNI
come chi è costretto ad accondiscendere
Datemi il testamento!

Rinuccio glielo dà. Gianni legge e cammina. I parenti lo seguono con gli occhi, poi inconsciamente finiscono per andargli dietro come i pulcini alla chioccia, tranne Simone che siede sulla cassapanca a destra, e, incredulo, scrolla il capo. Ansia
Niente da fare!
I parenti lasciano Schicchi e si avviano verso il fondo della scena.

RINUCCIO, LAURETTA
Addio, speranza bella,
dolce miraggio;
non ci potrem sposare
per il Calendimaggio!

GIANNI
Riprende a leggere e a camminare
Niente da fare!
I parenti si lasciano cadere sulle sedie

RINUCCIO, LAURETTA
Addio, speranza bella,
s'è spento ogni tuo raggio.

GIANNI
Però!

Tutti i parenti si alzano di scatto e corrono a Gianni

RINUCCIO, LAURETTA
Forse ci sposererro
per il Calendimaggio!

Gianni si ferma nel mezzo della scena col viso aggrottato come perseguendo un suo pensiero, gesticola parcamente guardando davanti a sè. Tutti sono intorno a lui; ora, anche Simone; più bassi di lui, con i visi voltati verso il suo viso come uccellini che aspettino l'imbeccata. Gianni a poco a poco si rischiara, sorride, guarda tutta quella gente ... alto, dominante, troneggiante.

TUTTI
con un filo di voce
Ebbene?

GIANNI
infantile
Laurettina!
Va' sol terrazzino;
porta i minuzzolini all'uccellino.
e perché Rinuccio la vorrebbe seguire, egli lo ferma
Sola.
Lauretta va sul terrazzino a sinistra. Gianni la segue con gli occhi: appena lafiglia è fuori di scena, egli si volge al gruppo dei parenti sempre intorno a lui
Nessuno sa
che Buoso ha reso il fiato?

TUTTI
Nessuno!

GIANNI
Bene! Ancora
nessun deve saperlo!

TUTTI
Nessuno lo saprà!

GIANNI
assalito da un dubbio
E i servi?

ZITA
con intenzione
Dopo l'aggravamento...
in camera …, nessuno!

GIANNI
a Marco e a Gherardo; tranquillizzato, deciso
Voi due portate il morto e i candelabri.
Là dentro nella stanza dirimpetto!
Donne! Rifate il letto!

LE DONNE
Ma...

GIANNI
Zitte. Obbedite!

Marco e Gherardo scompaiono fra le sarge del letto e ricompaiono con un fardello rosso che portano a destra nella stanza sotto la scala. Simone, Betto e Rinuccio portano via i candelabri. Ciesca e Nella ravviano il letto.
Si bussa alla porta.

TUTTI
Si fermano, sorpresi
Ah!

GIANNI
contrariatissimo, con voce soffocata
Chi può essere? Ah!

ZITA
a bassa voce
Maestro Spinelloccio,
il dottore!

GIANNI
Guardate che non passi!
Ditegli qualche cosa...
che Buoso è migliorato e che riposa.

Betto va a chiudere le persiane e rende semioscura la stanza. Tutti si affollano intorno alla porta e la schiudono appena

MAESTRO SPINELLOCCIO
accento bolognese
L'è permesso?

TUTTI
Buon giorno,
Maestro Spinelloccio!
Va meglio!
Va meglio!
Va meglio!

MAESTRO SPINELLOCCIO
Ha avuto il benefissio?

TUTTI
Altro che! Altro che!

MAESTRO SPINELLOCCIO
A che potensa
l'è arrivata la sciensa
Be', vediamo, vediamo...

per entrare

TUTTI
fermandolo
No! riposa!

MAESTRO SPINELLOCCIO
insistendo
Ma io...

GIANNI
seminascosto fra le sarge del letto, contraffacendo la voce di Buoso, tremolante
No! no Maestro Spinelloccio!

All voce del morto i parenti danno un trabalIone, poi si accorgono che è Gianni che contraffà laVoce di Buoso.Ma nel traballone a Betto è scivolato il piatto d'argento e gli è caduto

MAESTRO SPINELLOCCIO
Oh! Messer Buoso!

GIANNI
Ho tanta
voglia di riposare …
potreste ripassare questa sera?
Son quasi addormentato …

MAESTRO SPINELLOCCIO
Si, Messer Buoso!
Ma va meglio?

GIANNI
Da morto, son rinato!
A stasera!

MAESTRO SPINELLOCCIO
A stasera!
ai parenti
Anche alla voce sento: è migliorato!
Eh! a me non è mai morto un ammalato!
Non ho delle pretese,
il merito l'è tutto
della scuola bolognese!
A questa sera.

TUTTI
A stasera, Maestro!

MAESTRO SPINELLOCCIO
A questa sera!

Uscito il dottore, si riapre la finestra; ancora tutta luce in scena; i parenti si volgono a Gianni

GIANNI
Era uguale la voce?

TUTTI
Tale e quale!

GIANNI
Ah! Vittoria! Vittoria!
Ma non capite?

TUTTI
No!

GIANNI
Ah!…che zucconi!
Si corre dal notaio:
veloce, affannato
"Messer notaio, presto!
Via da Buoso Donati!
C'è un gran peggioramento!
Vuol fare testamento!
Portate su con voi le pergamene,
presto, messere, se no è tardi! …"
Ed il notaio viene.
Entra: la stanza
è semioscura,
dentro il letto intravede
di Buoso la figura!
Il testa
la cappellina!
Al viso
la pezzolina!
Fra cappellina e pezzolina un naso
che par quello di Buoso e invece è il mio
perché al posto di Buoso ci son io!
Io, io Schicchi, con altra voce e forma!
Io falsifico in me Buoso Donati,
testando e dando al testamento norma!
O gente! Questa matta bizzarria
che mi zampilla dalla fantasia
è tale da sfidar l'eternità!

TUTTI
come strozzati dalla commozione, non trovando le parole, gli baciano le mani, gli baciano le vesti
Schicchi!!!
Schlicchi!!!
Schicchi!!!

ZITA
a Rinuccio
Va', corri dal notaio!

Rinuccio esce correndo

I PARENTI
Si abbracciano, si baciano con grande effusione
Caro Gherardo!
O Marco!
O Ciesca!
O Nella!
Zita, Zita!
Simone!

GIANNI
Oh, quale commozione!

TUTTI
Oh! giorno d'allegrezza!
La burla ai frati è bella!
Ah! felici e contenti!
Com'è bello l'amore fra i parenti!

SIMONE
O Giann, ora pensiamo
un po' alla divisione:
i fiorini in contanti...

TUTTI
In parti eguali!

Gianni dice sempre di sì con la testa

SIMONE
A me i poderi
di Fucecchio.

ZITA
A me quelli di Figline,

BETTO
A me quelli di Prato.

GHERARDO
A noi le terre d'Empoli.

MARCO
A me quelle di Quintole.

BETTO
A me quelle di Prato.

SIMONE
E quelle di Fucecchio.

ZITA
Resterebbero ancora:
la mula, questa casa
e i mulini di Signa.

MARCO
Son le cose migliori...

Pausa: i Parenti cominíciano a guardarsi in cagnesco

SIMONE
falsamente ingenuo
Ah! capisco! capisco!
Perché sono il più vecchio
e sono stato podesíá a Fucecchio,
volete darli a me! Io vi ringrazio!

ZITA
No, no, no, no! Un momento!
Se tu se' vecchio, peggio per te!

MARCO E GLI ALTRI
Sentilo, sentilo, il podestà!
Vorrebbe il meglio dell'eredità!

GIANNI
da una parte
Quanto dura l'amore fra i parenti!

TUTTI
La casa ...
di Signa
la mula ...
i mulini... toccano a me
Si odono i rintocchi di una campana che suona a morto. Tutti cessano di gridare ed esclamano:
L'hanno saputo!
Hanno saputo che Buoso è crepato!

Gherardo corre alla porta e scende le scale a precipizio

GIANNI
Tutto crollato!

LAURETTA
affacciandosi da sinistra
Babbo, si può sapere?
L'uccellino non vuole più minuzzoli…

GIANNI
nervoso
Ora dàgli da bere!

GHERARDO
Risale affannoso, non può parlare. Fa segno di no
E preso un accidente
al moro battezzato
del signor capitano!

TUTTI
allegramente
Requiescat in pace!

SIMONE
con autorità
Per la casa, la mula, i mulini
propongo di rimetterci
alia giustizia, all'onestà di Schicchi.

TUTTI
Rimettiamoci a Schicchi.

GIANNI
Come volete!
Datemi i panni per vestirmi, presto!

Zita e Nella prendono dall'armadio e dalla cassapanca, che è fondo al letto, la cappellina, la pezzolina e la camicia.

ZITA
a Gianni
Ecco la cappellina!
a bassa voce
Se mi lasci la mula,
questa casa, i mulini
di Signa,
ti do trenta fiorini!

GIANNI
Sta bene!

Zita si allontana fregandosi le mani

SIMONE
avvicinandosi con fare distratto a Schicchi; a bassa voce
Se lasci a me la casa
la mula ed i mulini,
ti do cento fiorini!

GIANNI
Sta bene!

BETTO
furtivo, a Schicchi
Gianni, se tu mi lasci
questa casa, la mula ed i mulini
di Signa, ti fo gonfio di quattrini!

Nella parla a parte con Gherardo

GIANNI
Sta bene!

La Ciesca parla a parte con Marco

NELLA
lasciando Gherardo, che ora la sta a osservare, mentre essa parla a Gianni
Ecco la pezzolina!
Se lasci a noi la mula,
i mulini di Signa e questa casa,
a furia di fiorini ti s'intasa!

GIANNI
Sta bene!

Nella va da Gherardo, gli parla all'orecchio e tutti e due si fregano le mani

LA CIESCA
Ed ecco la camicia!
Se ci lasci la mula,
i mulinì di Signa e questa casa,
per te mille fiorini!

GIANNI
Sta bene!

La Ciesca va da Marco, gli parla all’orecchio: si fregano le mani. Tutti si fregano le mani

Si ínfila la camicia. Quindi con lo specchio in mano si accomoda la pezzolina e la cappellino cambiando l'espressione del viso come per trovare l'atteggiamento giusto. Simone è alla finestra per vedere se arriva il notaio. Gherardo sbarazza il tavolo a cui dovrà sedere il notaio. Marco e Betto tirano le sarge del letto e ravviano la stanza.

ZITA, NELLA, LA CIESCA
Guardano Gianni comicamente, quindi:

NELLA
Spogliati, bambolino,
ché ti mettiamo a letto.
E non aver dispetto,
se cambi il camicino!
Si spiuma il canarino,
la volpe cambia pelo,
il ragno ragnatelo,
il cane cambia cuccia,
il serpe cambia buccia ...

LA CIESCA
Fa'presto, bambolino,
ché devi andare a letto.
Se va bene il giuochetto,
ti diamo un confortino!
L’uovo divien pulcino,
il fior diventa frutto
e i frati mangian tutto,
ma il frate impoverisce,
la Ciesca s'arricchisce ...

ZITA
E bello! Portentoso!
Chi vuoi che non s'inganni?
È Gianni che fa Buoso,
o Buoso che fa Gianni?
Il testamento è odioso?
Un camicion maestoso,
il viso dormiglioso,
il naso poderoso,
l'accento lamentoso ...

TUTTI
... e il buon Gianni
cambia panni,
cambia viso,
muso e naso,
cambia accento
e testamento
per poterci servir!

GIANNI
Vi servirò a dover!
Contente vi farò!

LE DONNE
Bravo, così!
Proprio così!
O Gianni Schicchi, nostro salvator!
È preciso?

GLI UOMINI
Perfetto!

TUTTI
A letto! A letto!
Spingono Gianni perso il letto, ma egli li ferma con un gesto quasi solenne

GIANNI
Prima un avvertimento!
O signori, giudizio!
Voi lo sapete il bando?
“Per ciù sostituisce
sé stesso in luogo d'altri
in testamenti e lasciti,
per lui e per i complici
c'è il taglio della mano e poi l'esilio!”
Ricordatelo bene! Se fossimo scoperti:
la vedete Firenze?
accennando la torre di Arnolfo che appare al di là del terrazzo
Addio, Firenze, addio, cielo divino,
io ti saluto con questo moncherino,
e vo randagio come un Ghibellino!

TUTTI
soggiogati, impauriti, ripetono
Addio, Firenze, addio, cielo divino,
io ti saluto con questo moncherino,
e vo randagio come un Ghibellino!

Si bussa. Gianni schizza a letto; i parenti rendono la stanza semioscura; mettono una candela accesa sul tavolo dove il notaio deve scrivere; buttano un mucchio di roba sul letto; aprono.

RINUCCIO
Ecco il notaio.

MESSER AMANTIO, PINELLINO, GUCCIO
mestamente
Messer Buoso, buon giorno!

GIANNI
Oh! siete qui?
Grazie, messere Amantio!
O Pinellino calzolaio, grazie!
Grazie, Guccio tintore, troppo buoni
di venirmi a servir da testimoni!

PINELLINO
commosso, fra sé e sé
Povero Buoso!
Io l'ho sempre calzato ...
vederlo in quello stato ...
vien da piangere!

GIANNI
Il testamento avrei voluto scriverlo
con la scrittura mia,
me lo impedisce la paralisia...
Perciò volli un notaio,
solemne et leale. . .

Intanto il notaio ha preso dalla sua cassetta le pergamene, i bolli, ecc. e mette tutto sul tavolo

MESSER AMANTIO
Oh! messer Buoso, grazie!
Dunque tu soffri di paralisia?

Gianni allunga in alto le mani agitandole tremolanti

LA CIESCA, NELLA
Povero Buoso!

ZITA, SIMONE
Povero Buoso!

MESSER AMANTIO
Oh! poveretto! Basta!
I testi videro, testes viderunt!
Possiamo incominciare ... Ma ... i parenti? ...

GIANNI
Che restino presenti!

MESSER AMANTIO
Dunque incomincio:
In Dei nomini, anno D.N.J.C. ab eius salutifera incarnatione millesimo ducentesimo nonagesimo nono, die prima septembris, indictione undecima, ego notaro Amantio di Nicolao, civis Florentiae, per voluntatem Buosi Donati scribo hoc testamentum ...

GIANNI
con intenzione, scandendo ogni parola
Annulans, revocans
et irritans omne aliud testamentum!

I PARENTI
Che previdenza!
Che previdenza! 

MESSER AMANTIO
Un preambolo: dimmi, i funerali,
(il più tardi possibile)
li vuoi ricchi? Fastosi? Dispendiosi?

GIANNI
No, no, pochi quattrini!
Non si spendano più di due fiorini!

I PARENTI
Oh! che modestia!
Oh! che modestia!
Povero zio! Che animo!
Che cuore!
Gli torna a onore!

GIANNI
Lascio ai fratri minori
e all'Opera di Santa Reparata ...
I parenti, leggermente turbati, si alzano lentamente
... cinque lire!

I PARENTI
tranquillizzati
Bravo! Bravo!
Bisogna sempre pensare alla beneficenza!

MESSER AMANTIO
Non ti sembrano un po' poco?

GIANNI
Chi crepa e lascia molto
alle congreghe e ai frati
fa dire a chi rimane:
“eran quattrin rubati”

I PARENTI
Che massime!
Che mente!
Che saggezza!

MESSER AMANTIO
Che lucidezza!

GIANNI
I fiorini in contanti
li lascio in parti uguali fra i parenti.

I PARENTI
Ohi Grazie, zio!
Grazie, cugino!
Grazie, cognato!

GIANNI
Lascio a Simone i beni di Fucecchio!

SIMONE
Grazie!

GIANNI
Alla Zita ì poderi di Figline.

ZITA
Grazie, grazie!

GIANNI
A Betto i campi a Prato.

BETTO
Grazie, cognatol

GIANNI
A Nella ed a Gherardo i beni d'Empoli.

NELLA, GHERARDO
Grazie, grazie!

GIANNI
Alla Ciesca ed a Marco i beni a Quintole!

LA CIESCA, MARCO
Grazie!

TUTTI
fra i denti
Or siamo alla mula,
alla casa ed ai mulini.

GIANNI
Lascio la mula,
quella che costa trecento fiorini,
ch'è la migliore mula di Toscana ...
al mio devoto amico ... Gianni Schicchi.

TUTTI I PARENTI
scattando
Come?! Come!? Com’è?

MESSER AMANTIO
Mulam relinquit eius amico devoto Joanni Schicchi.

TUTTI
Ma...

SIMONE
Cosa vuoi che gl'importi
a Gianni Schicchi
di quella mula?

GIANNI
Tienti bono, Simone!
Lo so io quel che vuole Gianni Schicchi!

I PARENTI
Ah! Furfante, furfante, furfante!

GIANNI
Lascio la casa di Firenze al mio
caro devoto affezionato amico
Gianni Schicchi!

I PARENTI
erompono
Ah! Basta, basta!
Un accidente
a Gianni Schicchi!
A quel furfante!
Ci ribelliamo!
Ci ribelliamo!
Si, sì, piuttosto ...
Ci ribelliamo!
Ci ... ri ... be... Ah!
Ah! Ah! Ah! ...

GIANNI
Addio, Firenze,
addio, cielo divino,
io ti saluto.

A questa vocina si calmano fremendo

MESSER AMANTIO
Non si disturbi
del testator
la volontà!

GIANNI
Messer Amantio, io lascio a chi mi pare!
Ho in mente un testamento e sarà quello!
Se gridano, sto calmo e canterello!

GUCCIO, PINELLINO
Ah! Che uomo! Che uomo!

GIANNI
continuando a testare
E i mulini di Signa...

I PARENTI
I mulini di Signa?

GIANNI
I mulini di Signa (addio, Firenze!)
li lascio al caro (addio, cielo divino!)
affezionato amico ... Gianni Schicchi!
(E ti saluto con questo mancherino!)
La, la, la, la, la, la, la, la!
Ecco fatto!
Zita, di vostra borsa
date venti fiorini ai testimoni
e cento al buon notaio!

MESSER AMANTIO
Messer Buoso! Grazie!

Fa per avviarsi verso il letto

GIANNI
arrestandolo con un gesto della mano tremolante
Niente saluti.
Andate, andate.

MESSER AMANTIO, PINELLINO, GUCCIO
commossi, avviandosi verso la porta
Ah! che uomo! ... Che uomo! Che peccato!
Che perdita!... Che perdita! ...
Coraggio!

Appena usciti il notaio e i testi, i parenti restano un istante in ascolto finché i tre si sono allontanati, quindi tutti, tranne Rinuccio che è corso a raggiungere Lauretta, sul terrazzino:

I PARENTI
a voce soffocata dapprima, poi urlando feroci contro Gianni
Ladro! Ladro! Furfante!
Traditore! Birbante!
Iniquo! Ladro! Ladro!

Si slanciano contro Gianni che, ritto sul letto, si dffiende come può; gli strappano la camicia in brandelli

GIANNI
Gente taccagna!
Afferrando il bastone di Buoso, che è a capo del letto, dispensa colpi ...
Vi caccio via
di casa mia!
È casa mia!

TUTTI
Saccheggia! Saccheggia!
Bottino! Bottino!
La roba d'argento!
Le pezze di tela!
Saccheggia! Saccheggia!
Bottino! Bottino!
Ah! Ah! Ah!

I parenti corrono qua e là rincorsi da Gianni. Rubano. Gherardo e Nella salgono a destra e ne tornano carichi con Gherardino carico. Gianni tenta di difendere la roba. Tutti mano a mano che son carichi, si affollano alla porta, scendono le scale. Gianni li rincorre. La scena resta vuota

RINUCCIO
Dal fondo apre di dentro le persiane del finestrone; appare Firenze inondata dal sole; i due innamorati restano sul terrazzo
Lauretta mia,
staremo sempre qui!
Guarda ... Firenze è d'oro!
Fiesole è bella!

LAURETTA
Là mi giurasti amorel

RINUCCIO
Ti chiesi un bacio...

LAURETTA
Il primo bacio...

RINUCCIO
Tremante e bianca
volgesti il viso ...

LAURETTA, RINUCCIO
Firenze da lontano
ci parve il Paradiso!
Si abbracciano e restano nel fondo abbracciati

GIANNI
Torna risalendo le scale, carico di roba che butta al suolo
La masnada fuggi!
Di colpo s'arresta, vede i due, si pente di aver fatto rumore, ma i due non si turbano. Gianni sorride, è commosso, vienne alla ribalta e accennando gli innamorati … con la berretta in mano
licenziando senza cantare
Ditemi voi, signori,
se i quattrini di Buoso
potevan finir meglio di così!
Per questa bizzarria
m'han cacciato all'inferno … e così sia;
ma, con licenza dei gran padre Dante,
se stasera vi siete divertiti,
concedetemi voi …
Fa il gesto di applaudire
l'attenuante!

Si inchina graziosamente