Georg Friedrich Händel: Giulio Cesare in Egitto
   

Giulio Cesare in Egitto
Opera in tre atti

LIBRETTO
Nicola Francesco Haym
(dopo Giacomo Francesco Busani)

PRIMA RAPPRESENTAZIONE
20 febbraio 1724, London (King's Theatre, Haymarket)

PERSONAGGI
Romani:
GIULIO CESARE, primo imperatore de' Romani (Contralto)
CURIO, tribuno di Roma (Basso)
CORNELIA, moglie di Pompeo (Contralto)
SESTO, figlio di Pompeo e Cornelia (Soprano)

Egizii:
CLEOPATRA, regina d'Egitto (Soprano)
TOLOMEO, re d d'Egitto, fratello di Cleopatra (Contralto)
ACHILLA, duce generali dell'armi e consigliere di Tolomeo (Basso)
NIRENO, confidente di Cleopatra (Contralto)

CORO
Seguito di Romani, seguito di Egizii, damigelle egizie, guardie
le nove Muse, favorite di Tolomeo, soldati egiziani, soldati romani, un paggio

LUOGO
Egitto (Alessandria e dintorni)

EPOCA
Anno 48 a. C.


ATTO PRIMO
Campagna d'Egitto con antico ponte sopra un ramo del Nilo

Ouverture

SCENA PRIMA
Cesare, Curio, seguito (Cesare e Curio passano il ponte con il seguito)

No. 1 - Coro

SEGUITO
Viva, viva il nostro Alcide!
Goda il Nilo di questo dì!
Ogni spiaggia per lui ride,
ogni affanno già spari.

No. 2 - Aria

CESARE
Presti ormai l'egizia terra
le sue palme al vincitor!

Recitativo

CESARE
Curio, Cesare venne, e vide e vinse;
già sconfitto Pompeo invan ricorre
per rinforzar de' suoi guerrier lo stuolo
d'Egitto al re.

CURIO
Tu qui, signor, giungesti
a tempo appunto, a prevenir le trame.
Ma chi ver' noi sen' viene?


SCENA SECONDA
I detti, Cornelia, Sesto
(Cornelia e Sesto entrano)

CESARE
Questa è Cornelia.

CURIO
Oh sorte,
del nemico Pompeo l'alta consorte?
Cesare, a questa un tempo
sacrai la libertade.

CORNELIA
Signor, Roma è già tua. Teco han gli dei
oggi diviso il regno, ed è lor legge
che del grand'orbe al pondo
Giove regoli il ciel, Cesare il mondo.

CESARE
Da Cesare che chiedi,
gran germe de' Scipioni, alta Cornelia?

CORNELIA
Dà pace all'armi!

SESTO
Dona l'asta al tempio,
ozio al fianco,
ozio alla destra.

CESARE
Virtù de' grandi è il perdonar le offese.
Venga Pompeo, Cesare abbracci, e resti
l'ardor di Marte estinto:
sia vincitor del vincitore il vinto.


SCENA TERZA
I detti, Achilla (con stuolo di Egizii)
Achilla entra con stuolo di Egizii che portano aurei bacili

ACHILLA
La reggia Tolomeo t'offre in albergo,
eccelso eroe, per tuo riposo, e in dono
quanto può donare un tributario trono.

CESARE
Ciò che di Tolomeo
offre l'alma regal Cesare aggrada.

ACHILLA
Acciò l'Italia ad adorarti impari,
in pegno d'amistade e di sua fede
questa del gran Pompeo superba testa
di base al regal trono offre al tuo piede.

Uno degli Egizii svela un bacile, sopra il quale sta il capo tronco di Pompeo


CESARE
Giulio, che miri?

SESTO
Oh dio, che veggio?

CORNELIA
Ahi lassa!
Consorte! Mio tesoro!

CURIO
Grand'ardir!

CORNELIA
Tolomeo,
Barbaro traditor! Io manco, io moro...
si sviene

CESARE
Curio, su, porgi aita
a Cornelia, che langue!
piange

CURIO
Che scorgo? Oh stelle!
il mio bel sole esangue!

ACHILLA
da sé
(Questa Cornelia? Oh, che beltà!
che volto!)

SESTO
Padre, Pompeo! mia genitrice! Oh dio!

CESARE
Per dar urna sublime
al suo cenere illustre,
serbato sia il nobil teschio.

ACHILLA
Oh dei!

CESARE
Ad Achilla
E tu involati, parti! Al tuo signore
di che l'opre de' regi,
sian di ben o di mal, son sempre esempio.

SESTO
Che non è re, chi è re fellon,
che è un empio.

ACHILLA
Cesare, frena l'ire...

CESARE
Vanne! Verrò alla reggia,
pria ch'oggi il sole a tramontar si veggia.

No. 3 - Aria

CESARE
Empio, dirò, tu sei,
togliti a gli occhi miei,
sei tutto crudeltà.
Non è da re quel cuor,
che donasi al rigor,
che in sen non ha pietà.

parte con seguito; parte Achilla con stuolo di Egizii


SCENA QUARTA
Curio, Sesto, Cornelia

Recitativo

CURIO
Già torna in se'.

SESTO
Madre!

CURIO
Cornelia!

CORNELIA
che ritorna in se'
Oh stelle!
Ed ancor vivo? Ah! tolga
quest'omicida acciaro
il cor, l'alma al sen.

vuol rapire la spada dal fianco di Sesto per
isvenarsi, e Curio la frastorna

CURIO
Ferma! Invan tenti
tinger di sangue in quelle nevi il ferro.
Curio, che ancor t'adora,
e sposa ti desia, se pur t'aggrada,
vendicarti saprà con la sua spada.

CORNELIA
Sposa a te?

CURIO
Sì.

CORNELIA
Ammutisci!

SESTO
Tu nemico a Pompeo, e tanto ardisci?

CURIO
Cornelia, se m'aborri,
m'involerò al tuo aspetto;
sol per non molestarti,
giurerà questo cor di non amarti.

parte

SESTO
Madre!

CORNELIA
Viscere mie!

SESTO
Or che farem tra le cesaree squadre,
tu senza il caro sposo, io senza il padre?

No. 4 - Aria

CORNELIA
Priva son d'ogni conforto,
e pur speme di morire
per me misera non v'è.
Il mio cor, da pene assorto,
è già stanco di soffrire,
e morir si niega a me.

parte

Recitativo

SESTO
Vani sono i lamenti;
è tempo, o Sesto, ormai
di vendicar il padre;
si svegli alla vendetta
l'anima neghittosa,
che offesa da un tiranno invan riposa.

Nr. 5 - Aria

SESTO
Svegliatevi nel core,
furie d'un alma offesa,
a far d'un traditor
aspra vendetta!
L'ombra del genitore
accorre a mia difesa,
e dice: a te il rigor,
Figlio si aspetta.

parte


Cambiamento
Gabinetto di Cleopatra

SCENA QUINTA
Cleopatra (con seguito di damigelle egizie),
poi Nireno, dopo Tolomeo (con guardie)


Recitativo

CLEOPATRA
Regni Cleopatra; ed al mio seggio intorno
popolo adorator arabo e siro
su questo crin la sacra benda adori;
su, che di voi, miei fidi,
ha petto e cor di sollevarmi al trono,
giuri su questa destra eterna fede.

NIRENO
entra
Regina, infausti eventi!

CLEOPATRA
Che fia? che tardi?

NIRENO
Troncar fe' Tolomeo
il capo...

CLEOPATRA
Ohimè! di chi?

NIRENO
... del gran Pompeo.

CLEOPATRA
Stelle! costui che apporta?

NIRENO
Per stabilirsi al soglio
a Cesare mandò fra' doni involto...

CLEOPATRA
Che gli mandò?

NIRENO
... l'esanimato volto.

CLEOPATRA
Su, partite, miei fidi,
parte seguito
a Nireno
E tu qui resta;
alle cesaree tende
son risolta portarmi, e tu , Nireno
Mi servirai da scorta.

NIRENO
Cosa dirà Tolomeo?

CLEOPATRA
Non paventar; col guardo
meglio ch'egli non fece
col capo di Pompeo,
Cesare obbligherò;
invan aspira al trono,
egli è il germano, e la regina io sono.

TOLOMEO
entra con guardie
Tu di regnar pretendi,
donna superba e altera?

CLEOPATRA
Io ciò ch'è mio contendo; e la corona
dovuta alla mia fronte
giustamente pretendo.

TOLOMEO
Vanne, e torna omai, folle,
a qual di donna è l'uso,
di scettro invece a trattar l'ago e il fuso!

CLEOPATRA
Anzi tu pur, effeminato amante,
va dell'età sui primi albori,
di regno invece a coltivar gli amori!

No. 6 - Aria

CLEOPATRA
Non disperar, chi sa?
se al regno non l'avrai,
avrai sorte in amor.
Mirando una beltà
in essa troverai
a consolar un cor.
parte con Nireno


SCENA SESTA
Tolomeo (con guardie), Achilla

Recitativo

ACHILLA
entra
Sire, Signor!

TOLOMEO
Achilla!
Come fu il capo tronco
da Cesare gradito?

ACHILLA
Sdegnò l'opra.

TOLOMEO
Che sento?

ACHILLA
T'accusò d'inesperto e troppo ardito.

TOLOMEO
Tant'osa un vil Romano?

ACHILLA
Il mio consiglio
apprendi, oh Tolomeo!
Verrà Cesare in corte; e in tua vendetta
cada costui, come cadde Pompeo.

TOLOMEO
Chi condurrà l'impresa?

ACHILLA
Io ti prometto
darti estinto il superbo al regio piede,
se di Pompeo la moglie
in premio a me il tuo voler concede.

TOLOMEO
E' costei tanto vaga?

ACHILLA
Lega col crine. E col bel volto impiaga.

TOLOMEO
Amico, il tuo consiglio è la mia stella;
vanne, pensa e poi torna.
parte Achilla
Muora Cesare, muora, e il capo altero
sia del mio piè sostegno.
Roma, oppressa da lui, libera vada,
e fermezza al mio regno
sia la morte di lui più che la spada.

No. 7 - Aria

TOLOMEO
L'empio, sleale, indegno
vorria rapirmi il regno,
e disturbar così
la pace mia.
Ma perda pur la vita,
prima che in me tradita
dall'avido suo cor
la fede sia!


Cambiamento
Quartieri nel campo di Cesare con l'urna nel mezzo, ove sono le ceneri del capo di Pompeo,
sopra eminente cumulo di trofei

SCENA SETTIMA
Cesare, poi Curio, Cleopatra (nelle vesti di Lidia), Nireno

No. 8 - Recitativo accompagnato

CESARE
Alma del gran Pompeo,
che al cenere suo d'intorno
invisibil t'aggiri,
fur'ombre i tuoi trofei,
ombra la tua grandezza, e un'ombra sei.
Così termina al fine il fasto umano.
Ieri che vivo occupò un mondo in guerra,
oggi risolto in polve un'urna serra.
Tal di ciascuno, ahi lasso!
il principio è di terra, e il fine è un sasso,
Misera vita! oh, quanto è fral tuo stato!
Ti forma un soffio, e ti distrugge un fiato.

Recitativo

CURIO
entra, introduce Cleopatra e Nireno
Qui nobile donzella
chiede chinarsi al Cesare di Roma.

CESARE
Se n' venga pur.

CLEOPATRA
Tra stuol di damigelle
io servo a Cleopatra,
Lidia m'appello, e sotto il ciel d'Egitto
di nobil sangue nata;
ma Tolomeo mi toglie,
barbaro usurpator, la mia fortuna.

CESARE
da se'
(Quanta bellezza un sol sembiante aduna!)
Tolomeo sì tiranno?

CURIO
da se'
(Se Cornelia mi sprezza,
oggi a Lidia rivolto
collocherò quest'alma in sì bel volto).

CLEOPATRA
s'inginocchia avanti Cesare e dice piangendo
Avanti al tuo cospetto, avanti a Roma,
mesta, afflitta e piangente
chieggio giustizia.

CESARE
da se'
(Oh dio! che innamora!)
(leva da terra Cleopatra)
Sfortunata donzella, in breve d'ora
deggio portarmi in corte,
oggi colà stabilirò tua sorte.
da se'
(Che bel crin!)

CURIO
da se'
(Che bel sen!)

CLEOPATRA
Signor, i tuoi favori
legan quest'alma.

CESARE
E la tua chioma i cori.

No. 9 – Aria

CESARE
Non è sì vago e bello
il fior nel prato,
quant'è vago e gentile
il tuo bel volto.
D'un fiore il pregio a quello
solo vien dato,
ma tutto un vago aprile
è in te raccolto.
parte con Curio

Recitativo

NIRENO
Cleopatra, vincesti;
già di Cesare il core
tributario al tuo volto amor ti rende,
e tutto il suo voler da te dipende.

CLEOPATRA
Cerchi pur Tolomeo con empietà
di cor le vie del trono,
che a me d'avito regno
farà il Nume d'amor benigno dono.

No. 10 - Aria

CLEOPATRA
Tutto può donna vezzosa,
se amorosa
scioglie il labbro, o gira il guardo.
Ogni colpo piaga un petto,
se difetto
non v'ha quel che scocca il dardo.

mentre Cleopatra vuol partire, vien ritenuta da Nireno

Recitativo

NIRENO
Ferma, Cleopatra, osserva,
qual femmina dolente
con grave passo e lacrimoso ciglio
quivi si porta.

CLEOPATRA
Al portamento, al volto
donna volgar non sembra;
osserviamo in disparte
la cagion del suo dolo.

si ritirano


SCENA OTTAVA
Cleopatra (nelle vesti di Lidia) e Nireno in disparte, Cornelia, poi Sesto

No. 11 – Aria

CORNELIA
entra
Nel tuo seno, amico sasso
sta sepolto il mio tesoro.

Recitativo

CORNELIA
Ma che! vile e negletta
sempre starai, Cornelia?

CLEOPATRA
da se'
(E' Cornelia, costei,
la moglie di Pompeo?)

CORNELIA
Ah no! tra questi arnesi
un ferro sceglierò, con mano ardita
contro il Tolomeo dentro la reggia...

Non sì tosto Cornelia ha preso una spada fuori
degli arnesi di guerra che Sesto sopraggiunge

SESTO
Madre, ferma; che fai?

CORNELIA
Lascia quest'armi:
voglio contro il tiranno
uccisor del mio sposo,
tentar la mia vendetta.

SESTO
Questa vendetta a Sesto sol si aspetta.
toglie la spada a Cornelia

CORNELIA
Oh dolci accenti! oh care labbra! dunque
sull'alba de' tuoi giorni
hai tanto cor?

SESTO
Son Sesto, e di Pompeo
erede son dell'alma!

CORNELIA
Animo, oh figlio, ardire! Io coraggiosa
ti seguirò,

SESTO
Ma, oh dio! chi al re fellone
ci scorterà?

CLEOPATRA
che sorte fuori impetuosamente
Cleopatra

NIRENO
in disparte
Non ti scoprir!

CLEOPATRA
E Lidia ancor, per ché quell'empio cada,
ti saran scudo, e t'apriran la strada.

CORNELIA
E chi ti sprona, amabile donzella,
oggi in nostro soccorso offrir te stessa?

CLEOPATRA
La fellonia d'un re tiranno, il giusto.
Sotto il nome di Lidia
io serbo Cleopatra;
se in virtù del tuo braccio ascende al trono,
sarai felice, e scorgerai qual sono.

CORNELIA
Chi a noi sarà di scorta?

CLEOPATRA
accennando a Nireno
Questi, che alla regina è fido servo,
saprà cauto condurvi all'alta impresa.

SESTO
Figlio non è, chi vendicar non cura
del genitor la morte.
Armerò questa destra, e al suol trafitto
cadrà punito il gran tiran d'Egitto.

No. 12 - Aria

SESTO
Cara speme, questo core
tu cominci a lusingar.
Par che il ciel presti favore
i miei torti a vendicar.

partono Cornelia, Sesto e Nireno

Recitativo

CLEOPATRA
Vegli pur il germano
alla propria salvezza:
che già gli mossi
di Cesare la spada,
di Sesto e Cornelia il giusto sdegno;
senza un certo periglio
non creda aver solo d'Egitto il regno.

No. 13 - Aria

CLEOPATRA
Tu la mia stella sei,
amabile speranza,
e porgi ai desir' miei
un grato e bel piacer.
Qual sia di questo core
la stabile costanza,
e quanto possa amore,
s'ha in breve da veder.

parte


Cambiamento
Atrio nel palagio de' Tolomei

SCENA NONA
Tolomeo ed Achilla (con seguito di Egizii
e guardie), Cesare (con seguito di Romani)

Recitativo

TOLOMEO
Cesare, alla tua destra
stende fasci di scettri
generosa la sorte.

CESARE
Tolomeo, a tante grazie
io non so dir , se maggior lume apporti,
mentre l'uscio del giorno egli diserra,
il sole in cielo o Tolomeo qui in terra.
Ma sappi, ogni mal'opra
ogni gran lume oscura.

ACHILLA
a Tolomeo
(Sin al real aspetto egli t'offende?)

TOLOMEO
da se'
(Temerario Latin!)

CESARE
da se'
(So che m'intende).

TOLOMEO
Alle stanze reali
questi che miri t'apriran le porte,
e a te guida saranno.
da se'
(Empio, tu pur venisti in braccio a morte).

CESARE
da se'
(Scorgo in quel volto un simulato inganno).

No. 14 - Aria

CESARE
Va tacito e nascosto,
quand'avido è di preda,
l'astuto cacciator.
E chi è mal far disposto,
non brama che si veda
l'inganno del suo cor.

parte con seguito


SCENA DECIMA
Achilla, Tolomeo (con seguito e guardie),
Cornelia e Sesto

Cornelia e Sesto entrano

Recitativo

ACHILLA
Sire, con Sesto il figlio
questa è Cornelia.

TOLOMEO
da se'
(Oh che sembianze, Amore!)

CORNELIA
Ingrato, a quel Pompeo, che al tuo gran padre
il diadema reale
stabilì sulla chioma,
tu recidesti il capo in faccia a Roma?

SESTO
Empio, ti sfido a singolar certame;
veder farò con generosa destra
aperto a questo regno
che non sei Tolomeo, che un indegno.

TOLOMEO
Oh là! da vigil stuol sian custoditi
questi Romani arditi.

ACHILLA
Alto signor, condona
il lor cieco furor!

TOLOMEO
Per or mi basta
ch'abbia garzon sì folle
di carcere la reggia.
accenna alla guardie
Costei, che baldanzosa
vilipese il rispetto
di maestà regnante,
nel giardin del serraglio abbia per pena
il coltivar i fiori.
piano ad Achilla
Io per te serbo
questa dell'alma tua bella tiranna.

ACHILLA
Felice me!

TOLOMEO
da se'
(Quanto costui s'inganna!)

parte con seguito


SCENA UNDICESIMA
Achilla (con guardie), Cornelia, Sesto

ACHILLA
Cornelia, in quei tuoi lumi
sta legato il mio cor.
Se all'amor mio
giri sereno il ciglio
e i talami concedi,
sarà la madre in libertà col figlio.

CORNELIA
Barbaro, una Romana
sposa ad un vil Egizio?

SESTO
A te consorte?
Ah no! pria della morte....

ACHILLA
Oh là: per regal legge orma si guidi
prigionier nella reggia
così audace garzon.

CORNELIA
Seguirò anch'io
l'amata prole, il caro figlio mio.

ACHILLA
Tu ferma il piede e pensa
di non trovar pietade acciò che chiedi,
se pietade al mio amor pria non concedi.

No. 15 - Aria

ACHILLA
Tu sei il cor di questo core,
sei il mio ben, non t'adirar!
Per amor io chiedo amore,
più da te non vo' bramar.

parte

Recitativo

SESTO
Madre!

CORNELIA
Mia vita!

SESTO
Addio!

mentre le guardie vogliono condur via Sesto,
Cornelia corre a ritenerlo per un braccio

CORNELIA
Dove, dove, inumani,
l'anima mia guidate? Empi, lasciate,
che al mio core, al mio bene
io porga almen gli ultimi baci. Ahi pene!

No. 16 - Duetto

CORNELIA e SESTO
Son nata/o a lagrimar/sospirar,
e il dolce mio conforto,
ah, sempre piangerò.
Se il fato ci tradì,
sereno e lieto dì
mai più sperar potrò.

ATTO SECONDO

Deliziosa selva di cedri con il monte Parnasonel prospetto, il quale contiene in se' la reggia della Virtù.

SCENA PRIMA
Cleopatra, Nireno

Recitativo

CLEOPATRA
Eseguisti, oh Niren, quanto t'imposi?

NIRENO
Adempito è il comando.

CLEOPATRA
Giunto è Cesare in corte?

NIRENO
Io ve'l condussi,
ed ei già a queste soglie il piè rivolge.

CLEOPATRA
Ma dimmi: è in pronto
la meditata scena?

NIRENO
Infra le nubi
l'alta regina sfavilla;
ma che far pensi?

CLEOPATRA
Amore
già suggerì all'idea
stravagante pensier: ho già risolto,
sotto finte apparenze
far prigionier d'amor ch'il cor m'ha tolto.

NIRENO
A lui ti scoprirai?

CLEOPATRA
Non è ancor tempo.

NIRENO
Io che far deggio?

CLEOPATRA
Attendi
Cesare qui in dispare; indi lo guida
in questi alberghi, e poi lo guida ancora
colà nelle mie stanze e a lui dirai,
che per dargli contezza
di quanto dal suo re gli si contende,
pria che tramonti il sol Lidia l'attende.

parte


SCENA SECONDA
Nireno, poi Cesare; Cleopatra (nelle vesti di Virtù)

NIRENO
Da Cleopatra apprenda
chi è seguace d'amor l'astuzie e frodi.

CESARE
entra
Dov'è, Niren, dov'è l'anima mia?

NIRENO
In questo loco in breve
verrà Lidia, signor.

No. 17 - Sinfonia

Qui s'ode vaga sinfonia di vari strumenti

Recitativo

CESARE
Taci!

NIRENO
Che fia?

CESARE
Cieli, e qual delle sfere
scende armonico suon, che mi rapisce?

NIRENO
Avrà di selce il cor chi non languisce.

No. 18 - Sinfonia

S'ode nuovamente una sinfonia; s'apre il Parnasso, e vedesi in trono la Virtù, assistita dalle nove Muse

Recitativo

CESARE
Giulio, che miri? e quando
con abisso di luce
scesero i Numi in terra?

No. 19 - Aria

CLEOPATRA
nelle vesti di Virtù
V'adoro, pupille,
saette d'amore,
le vostre faville
son grate nel sen.
Pietose vi brama
il mesto mio core,
ch'ogn'ora vi chiama
l'amato suo ben.

Recitativo

CESARE
Non ha in cielo il Tonante
melodia che pareggi un sì bel canto.
Vola, mio cor, al dolce incanto...
Mentre Cesare corre a Cleopatra, si chiude il Parnasso, e torna la scena come prima
... e come?
Ah! che del mio gioir invido è il Nume!

NIRENO
Signor, udisti, e che ti par di Lidia?

CESARE
Virtù cantata da Lidia possiede?
Ah! Che se già piangente
mi saettò tra le armi, io ben m'aveggio
che bellezza sì vaga
cantando lega, e lagrimando impiaga.

NIRENO
Signor, se amor t'accese,
non affligger, no, no; Lidia è cortese.
Anzi, se non t'è grave, ella t'attende
nelle sue stanze oror.

CESARE
Lidia mi brama?

NIRENO
Ed ella a Cleopatra
anche ti scorterà.

CESARE
Guidami tosto in seno al mio tesoro,
acciò che dolce rendo il mio martoro.

No. 20 - Aria

CESARE
Se in fiorito ameno prato
l'augellin tra fiori e fronde
si nasconde,
fa più grato il suo cantar.
Se così Lidia vezzosa
spiega ancor notti canore,
più graziosa
fa ogni core innamorar.


Cambiamento
Giardino del serraglio, dove corrisponde quello delle fiere

SCENA TERZA
Cornelia, poi Achilla
Cornelia, con piccola zappa nelle mani, che vien coltivando i fiori

No. 21 - Arioso

CORNELIA
Deh. Piangete, oh mesti lumi,
già per voi non v'è più speme.

Recitativo

ACHILLA
entra
Bella, non lagrimare!
Canterà il tuo destin le crude tempre.

CORNELIA
Chi nacque a sospirar piange per sempre.

ACHILLA
Un consenso amoroso,
che tu presti ad Achilla,
può sottrarti al rigor di servitù.

CORNELIA
Olà! Così non mi parlar mai più.

vuol partire

ACHILLA
Oh dio! ascolta; ove vai?

CORNELIA
Fuggo da te per non mirarti mai.


SCENA QUARTA
I detti, Tolomeo
mentre Cornelia fugge, incontra Tolomeo, che la prende per la mano

Recitativo

TOLOMEO
Bella, placa lo sdegno!

CORNELIA
Lasciami, iniquo re!

ACHILLA
Sire, qua mi portai,
per ammollir questa cruedel, che adoro.

TOLOMEO
Fu pietosa a' tuoi detti?

ACHILLA
Ella mi sprezza ognor, ed io mi moro.

TOLOMEO
da se'
(Respiro, oh ciel!) Bella, lo sdegno
ammorza!
tira da parte Achilla
Amico, e ben?

ACHILLA
Signor, oggi vedrai
Cesare estinto al suolo,
re vendicato, e regnator tu solo.

TOLOMEO
Parti, eseguisci, e spera; avrai in mercede
la tua crudel.
da se'
(Folle è costui se'l crede).

No. 22 - Aria

ACHILLA
a Cornelia
Se a me non sei crudele,
ognor sarà fedele
a te questo cor.
Ma se spietata sempre
ver me non cangi tempre,
aspetta sol rigor!

parte

Recitativo

TOLOMEO
Bella, cotanto aborri
chi ti prega d'amar?

CORNELIA
Un traditore
degno non è d'amor.

TOLOMEO
Tanto rigore?
Ma se un re ti bramasse?

CORNELIA
Sarei una furia in agitargli il core.

TOLOMEO
Possibil che in quel volto
non alberghi pietà? che in questo seno...

stende la destra al seno di Cornelia, che sdegnosa si ritira

CORNELIA
Freni l'anima insana
lo stimolo del senso:
pensa che son Cornelia, e son Romana.

parte

TOLOMEO
Tanto ritrosa a un re? perfida donna!
Forza userò, se non han luogo i prieghi,
e involarti saprò ciò ch'or mi nieghi.

No. 23 - Aria

TOLOMEO
Sì, spietata, il tuo rigore
sveglia l'odio in questo sen,
Giacché sprezzo questo core,
prova, infida, il mio velen!

parte


SCENA QUINTA
Cornelia, poi Sesto

Recitativo

CORNELIA
che rientra
Su, che si tarda? or che partì il lascivo,
un generoso ardir l'onor mi salvi;
tra le fauci de' mostri
mi scaglierò da queste eccelse mura,
cibo sarò di fiere;
non paventa il morir un'alma forte.
Addio Roma, addio Sesto! Io corro a morte.

SESTO
entra
Ferma! che fai?

CORNELIA
Chi mi trattiene il passo?

SESTO
Madre!

CORNELIA
Madre? che veggio?
Figlio, Sesto, mio core!
Come qui ne venisti!

SESTO
Io, per sottrarti al regnato lascivo
di Niren con la scorta
quivi occulto  mi trassi.

CORNELIA
Troppo è certo il periglio
in cui, figlio, t'esponi.

SESTO
Chi alla vendetta aspira
vita non cura, oh madre.
Sì cadrà Sesto, o cadrà il tiranno.


SCENA SESTA
I detti, Nireno

Recitativo

NIRENO
entra
Cornelia, infauste nove. Il re m'impone,
che tra le sue dilette io ti conduca.

CORNELIA
Oh dio!

SESTO
Numi, che sento?

NIRENO
Non vi turbate, no: unqua sospetto
a Tolomeo non fui; ambi verrete
là dove il re tiranno
è in preda alle lascivie;
colà Sesto nascoso
in suo potere avrà l'alta vendetta;
egli solo ed inerme
far non potrà difesa.

SESTO
Molto, molto ti devo.

CORNELIA
Assista il cielo una sì giusta impresa!

No. 24 - Aria

CORNELIA
Cessa omai di sospirare!
Non è sempre irato il cielo
contro i miseri; suol fare
benché tardi, le vendette.
Il nocchier, s'irato  è il mare,
mai non perde la speranza,
onde avvien che la costanza
la salute a lui promette.

parte con Nireno

Recitativo

SESTO
solo
Figlio non è, chi vendicar non cura
del genitor lo scempio.
Su dunque alla vendetta
ti prepara, alma forte,
e prima di morir altrui dà la morte!

No. 25 - Aria

SESTO
L'angue offeso mai riposa,
se il veleno pria non spande
dentro il sangue all'offensor.
Così l'alma mia non osa
di mostrarsi altera e grande,
se non svelle l'empio cor.

parte

Cambiamento
Luogo di delizie

SCENA SETTIMA
Cleopatra, poi Cesare

Recitativo

CLEOPATRA
Esser qui deve in breve
l'idolo del mio sen, Cesare amato;
ei sa che qui l'attende
Lidia sua, che l'adora;
per discoprir, se porta il sen piagato,
fingerò di dormir, porterò meco,
mascherato nel sonno, Amor ch'è cieco.

si pone a sedere

No 26 – Aria

CLEOPATRA
Venere bella,
per un istante,
Deh, mi concedi
le grazie tutte
del dio d'amor!
Tu ben prevedi
ch'il mio sembiante
dee far amante
d'un regio cor.

finge di dormire

Recitativo

CESARE
entra
Che veggio, oh Numi? il mio bel sol qui dorme?
Vaga Lidia, adorata,
ah! se di tanto incendio
che mi bolle nel seno,
ti penetrasse al cor qualche scintilla,
ben potresti sperar dalla tua sorte
d'essermi forse un dì sposa e consorte.

CLEOPATRA
sporgendo
Sposa? t'adorerò fino alla morte.

CESARE
Olà!

CLEOPATRA
Che ti conturbi?

CESARE
Una donzella,
serva di Cleopatra a tanto aspirar?

CLEOPATRA
Cesare, frena l'ire!
Giacché desta m'aborri,
perché m'abbi ad amar, torno a dormire.

va per tornar al suo luogo


SCENA OTTAVA
I detti, Curio, dopo congiurati (di dentro)

Recitativo

CURIO
entra con spada impugnata
Cesare, sei tradito.

CESARE
snuda il brando
Io tradito.

CLEOPATRA
Che sento?

CURIO
Mentr'io ver le tue stanze,
signor', t'attendo, odo di genti e spade
ripercosso fragor, ed una voce
gridar: «Cesare mora», ed improvviso
a te ne volo, ad arrecar l'avviso.

CESARE
Così dunque in Egitto
regna la fellonia? Bella, rimanti;
sono infausti per noi cotesti lidi.

CLEOPATRA
Fermati, non partir, che tu m'uccidi.

CESARE
Lascia, Lidia!

CLEOPATRA
Che Lidia?
Io volerò al conflitto in tua difesa,
sino agli stessi abissi
scenderia Cleopatra.
da se'
(ohimè, che dissi?)

CESARE
Cleopatra?

CLEOPATRA
Sì.

CESARE
Dov'è?

CLEOPATRA
Cesare, volgi
in questo seno, e non altrove, il lampo
di quegli occhi che adoro:
Son Cleopatra, e non più Lidia in cambio.

CESARE
Sei Cleopatra?

CLEOPATRA
In breve
de' congiurati il temerario ardire
questo aspetto regal farà che cada;
torna al fianco, signor, quella tua spada!

parte

CESARE
Curio, a sì strani eventi
resto immobile sasso.

CURIO
Stupido son.

CESARE
Che udisti mai, cor mio?
Lidia è Cleopatra? e la spregiasti? Oh dio!

CLEOPATRA
che frettolosa ritorna
Fuggi, Cesare, fuggi!
Dalle regie tue stanze a questa fonte
volano i congiurati.

CESARE
Come! nemmen Cleopatra
valse a frenar sì perfido ardimento?

CLEOPATRA
La porpora reale
scudo non è bastante al tradimento.

CESARE
Vengano pure, ho core.
Cesar non sappe mai che sia timore.

CLEOPATRA
Oh dio! tu il mio cor mi struggi;
salvati, o mio bel sol! Cesare, fuggi!

No. 27 - Aria e Coro

CESARE
Al lampo dell'armi
quest'alma guerriera
vendetta farà.
Non fia che disarmi
la destra guerriera
che forza le dà.

parte con Curio

CONGIURATI
di dentro
Mora Cesare, mora!

No. 28 – Recitativo accompagnato

CLEOPATRA
sola
Che sento? Oh dio! Morrà Cleopatra ancora.
Anima vil, che parli mai? Deh taci!
Avrò, per vendicarmi,
in bellicosa parte,
di Bellona in sembianza un cor di Marte.
Intanto, oh Numi, voi che il ciel reggete,
difendete il mio bene!
Ch'egli è del seno mio conforto e speme.

No. 29 - Aria

CLEOPATRA
Se pità di me non senti,
giusto ciel, io morirò.
Tu da pace a' miei tormenti,
o quest'alma spirerò.    


Cambiamento
Camera nel serraglio

SCENA NONA
Tolomeo circondato dalle sue favorite,
Cornelia fra loro, poi Sesto

No. 30 - Arioso e Recitativo

TOLOMEO
Belle dee di questo core,
voi portate il ciel nel volto,
non ha il ciel più bel splendore
di quel ch'avete in doppie stelle accolto.
Questo è luogo di pace,
onde il ferro depongo,
pone la spada sopra una tavola
che inutile ornamento
ora è questo in amor fiero stromento.

CORNELIA
da se'
(Numi! che fia di me?)

TOLOMEO
Ma qui Cornelia?
Questo candido lin tu prendi in segno,
secondo il mio costume,
di colei che destino
al regio letto, alle notturne piume.

Cornelia prende il fazzoletto, e poi lo getta con sdegno

SESTO
entra, da se'
(Ora è il tempo, oh mia destra!
il proprio ferro
che uccise il genitore, l'empio trafigga).


SCENA DECIMA
I detti, Achilla
mentre Sesto vuol  prendere la spada di Tolomeo, vien sorpreso da Achilla, che entra in furia e la prende

Recitativo

ACHILLA
Sire, prendi!

TOLOMEO
Che fia?

SEST
da se'
Stelle crudeli!

ACHILLA
Arma la man che non è tempo, o Sire,
di star fra vezzi in amorosa parte;
queste Veneri lascia, e vola a Marte!

TOLOMEO
Qual nemica la fortuna...

ACHILLA
Mentre io cerco di Cesare la strage,
s'avventa egli fra i nostri,
ma il numero di molti
alla virtù d'un solo al fin prevale;
fugge con Curio, e da balcon sublime
si scaglia d'improvviso in mezzo al porto,
ed io miro in un punto Curio sommerso,
e Cesare già morto.

CORNELIA
da se'
Cesare morto?

SESTO
da se'
Oh Numi!

ACHILLA
Or Cleopatra
vola al campo romano,
e delle trombe ai bellicosi carmi,
di Cesare in vedetta, corre co' suoi
contro il tuo campo all'armi.

TOLOMEO
D'una femmina imbelle
non pavento i furori.

ACHILLA
A te sol resta
che in premio di tant'opra
in isposa costei tu mi conceda.

TOLOMEO
Temerario! Beltà che non ha pari
d'un tradimento in guiderdon pretendi?

ACHILLA
Sire...

TOLOMEO
Ammutisci e parti!
Son re, e saprò premiarti.

ACHILLA
Il mio servir questa mercé riceve?

TOLOMEO
Olà!

ACHILLA
da se'
A chi fede non ha, fe' non si deve.

parte

TOLOMEO
Ciascuna si ritiri;
dopo breve soggiorno
vittorioso fra voi farò ritorno.

parte con le favorite


SCENA UNDICESIMA
Sesto, Cornelia

SESTO
Ecco in tutto perduta
la speme di vendetta!
Ferro, inerme ti vedo;
io per non più soffrir morte a te chiedo.

tira la spada per uccidersi

CORNELIA
Fermo? che fai? se perverso il destino
fè vano il colpo, invan disperi, oh Sesto.

SESTO
Or che Cesare è estinto
che più sperar possiamo?

CORNELIA
Animo, ardire!
Niren già t'apre il passo; al campo vanni;
colà tu rivedrai l'empio tiranno,
e a lui fa poi mirar con alma forte,
che incontrar sai, non paventar la morte.

parte 

SESTO
solo
Seguirò tanto con ignoto passo
ogn'orma del tiranno,
finché  nel suo periglio
farò che cada esangue
del padre l'uccisor per man del figlio.

No. 31 - Aria

SESTO
L'aure che spira
tiranno e fiero
egli non merta
di respirar.
Mi sveglia all'ira
quel cor severo,
sua morte solo
mi può placar.

ATTO TERZO
Bosco vicino alla città di Alessandria
(con una parte del porto a margine)

SCENA PRIMA
Achilla con seguito di soldati

Recitativo

ACHILLA
In tal' modi si premia
il mio lungo servir, la fede mia?
Barbaro re! ti pentirai fra breve
d'avermi offeso. Andiamo,
prodi campioni, e a Cleopatra avanti
offriam le nostre insegne, offriamle il core,
e sia menda al tarda l'alto valore.

No. 32 - Aria

ACHILLA
Dal fulgor di questa spada
vo' che cada
umiliato un empio cor.
Già non dee soffrir l'offese
che difese
il suo regno col valor.

parte


SCENA SECONDA
Tolomeo, Cleopatra, soldati di Cleopatra, soldati e guardie di Tolomeo

No. 33 – Sinfonia

Al suono d'una bellica sinfonia segue la battaglia tra soldati di Cleopatra e di Tolomeo, e questi ultimi hanno la vittoria; finita la sinfonia, entra Tolomeo con Cleopatra prigioniera

Recitativo

TOLOMEO
Vinta cadesti al balenar di questo
mio fulmine reale.

CLEOPATRA
Tolomeo non mi vinse;
mi tradì quella cieca,
che, tiran, ti protegge,
senz'onor, senza fede, e senza legge.

TOLOMEO
Olà! sì baldanzosa
del vincitor al riverito  aspetto?
alle guardie
S'incateni costei.
Una guardia incatena Cleopatra

CLEOPATRA
Empio crudel! ti puniranno gli dèi.

TOLOMEO
Costei, che per germano aborro e sdegno,
si conduca alla reggia; io colà voglio
che, ad onta del suo ardire,
genuflessa m'adori a piè del soglio.

No. 34 - Aria

TOLOMEO
Domerò la tua fierezza
ch'il mio trono aborre e sprezza,
e umiliata ti vedrò.
Tu qual Icaro ribelle
sormontar brami le stelle,
ma quell'ali io ti tarperò.

parte con i soldati


SCENA TERZA
Cleopatra, con guardie.

Recitativo

CLEOPATRA
E pur così in un giorno
perdo fasti e grandezze? Ahi fato rio!
Cesare, il mio bel nume, è forse estinto;
Cornelia e Sesto inermi son, né sanno
darmi soccorso. O dio!
Non resta alcuna speme al viver mio.

No. 35 – Aria

CLEOPATRA
Piangerò la sorte mia,
sì crudele e tanto ria,
finché vita in petto avrò.
Ma poi morta d'ogn'intorno
il tiranno  e notte  e giorno
fatta spettro agiterò.

parte con le guardie


SCENA QUARTA
Cesare, Achilla, poi Sesto e Nireno

Giulio Cesare, da una parte, poi Sesto dall'altra con Nireno, ed Achilla, steso sul margine del porto mortalmente ferito

No. 36 – Recitativo accompagnato ed Aria

CESARE
Dall'ondoso periglio
salvo mi porta al lido
il mio propizio fato.
Qui la celeste Parca
non tronca ancor lo stame alla mia vita!
Ma dove andrò? e chi mi porge aita?
Solo in queste erme arene
al monarca del mondo errar conviene?
Aure, deh, per pietà
spirate al petto mio,
per dar conforto, oh dio!
al mio dolor.
Dite, dov'è, che fa
l'idol del mio sen,
l'amato  e dolce ben
di questo cor.
Ma d'ogni intorno i' veggio
sparse d'arme e d'estinti
l'infortunate arene,
segno d'infausto annunzio al fin sarà.

Entrano Sesto e Nireno, in veste bellica e con visiera chiusa

Recitativo

SESTO
Cerco invan Tolomeo per vendicarmi,
e il mio destino spietato a me l'asconde.

ACHILLA
sul margine del porto, mortalmente ferito
Hai vinto, oh fato!

SESTO
Quai tronche voci?

ACHILLA
Avete vinto, oh stelle!

CESARE
da se'
Due guerrieri? in disparte
de' loro accenti il suono
udir io voglio, e penetrar chi sono.

si ritira in disparte

NIRENO
a Sesto
E' questi Achilla, in mezzo al sen piagato.

CESARE
da se'
(Achilla è il moribondo?)

NIRENO
ad Achilla
Amico, amico!

ACHILLA
a Nireno
Oh cavalier ignoto,
che con voci d'amico
articoli il mio nome,
deh, se dia mai che ti conceda il fato
di favellar un giorno
alla bella Cornelia, al sol di Roma,
digli che quell'Achilla,
che consigliò di Pompeo la morte....

SESTO
da se'
(Ah, cellerato!)

CESARE
da se'
(Ah, iniquo!)

ACHILLA
Che per averla in moglie,
contro Cesare ordì l'alta congiura...

SESTO
da se'
(Ah, traditor!)

CESARE
da se'
(Fellone!)

ACHILLA
Sol per cagion di vendicarsi un giorno
contro il re Tolomeo
giunse in tal notte a spirar l'alma in guerra.
Questo sigil tu prendi;
nel più vicino speco
centro armati guerrieri
a questo segno ad ubbidir son pronti;
con questi puoi per sotterranea via
penetrar nella reggia, e in breve d'ora
torre all'empio Cornelia,
e insieme far che vendicato io mora.

dà il sigillo a Sesto e spira

NIRENO
Spirò l'alma il fellon.

SESTO
Tu scaglia intanto
il cadavere indegno
del traditor nell'onde.


SCENA QUINTA
Cesare, Sesto, Nireno

Recitativo

CESARE
Appare e rapisce il sigillo a Sesto
Lascia questo sigillo.

SESTO
alza la visiera
Oh dèi!

CESARE
Che veggio!

SESTO
Signor!

CESARE
Tu Sesto?

SESTO
E come
vivo, Cesare, e illeso
ti sottrasti alla Parca?

CESARE
Io fra l'onde nuotando al lido giunsi
non ti turbar; mi porterò alla reggia,
e m'aprirò con tal sigil l'ingresso.
Teco Niren mi siegua:
o che torrò alla sorte
Cornelia e Cleopatra, o avrò la morte.

No. 37 - Aria

CESARE
Quel torrente, che cade dal monte,
tutto atterra ch'incontro lo sta.
Tale anch'io, a chi oppone la fonte,
dal mio brando atterrato sarà.

parte


SCENA SESTA
Sesto, Nireno

Recitativo

SESTO
Tutto lice sperar, Cesare vive.

NIRENO
Segui, oh Sesto, i suoi passi.

SESTO
Achilla estinto? or sì che il ciel comincia
a far le mie vendette,
sì, sì, mi dice il core
che mio sarà il desiato onore.

No. 38 - Aria

SESTO
La giustizia ha già sull'arco
pronto strale alla vendetta,
per punire un traditor.
Quanto è tarda la saetta,
tanto più crudele aspetta
la sua pena un empio cor.

parte con Nireno


Cambiamento
Appartamento di Cleopatra

SCENA SETTIMA
Cleopatra con guardie, damigelle egizie, poi Cesare con soldati

No. 39 - Recitativo accompagnato

CLEOPATRA
fra le sue damigelle che piangono
Voi che mie fide ancelle un tempo foste,
or lagrimate invan, più mie non siete.
Il barbaro germano
che mi privò del regno,
a me vi toglie, e a me torrà la vita.
S'ode strepito d'armi nella scena
Ma qual strepito d'armi?
Ah  sì! più mie non siete,
spirar l'alma Cleopatra or or vedrete.

Recitativo

CESARE
entra con spada nuda in mano e soldati
Forzai l'ingresso a tua salvezza, oh cara!

CLEOPATRA
Cesare o un'ombra sei?

CESARE
alle guardie
Olà, partite ormai, empi ministri
d'un tiranno spietato!
Cesare così vuol, pronti ubbidite!

partono le guardie

CLEOPATRA
Ah! ben ti riconosco,
amato mio tesoro,
al valor del tuo braccio!
Ombra, no, tu non sei, Cesare amato.

corre ad abbracciarlo

CESARE
Cara, ti stringo al seno;
Ha cangiato vicende il nostro fato.

CLEOPATRA
Come salvo ti vedo?

CESARE
Tempo avrò di svelarti
ogni ascosa cagion del viver mio.
Libera sei, vanne fra tanto al porto,
e le disperse schiere in un raduna;
colà mi rivedrai; Marte mi chiama
all'impresa total di questo suolo.
Per conquistar, non che l'Egitto, un mondo,
basta l'ardir di questo petto solo.

parte con i soldati

No. 40 - Aria

CLEOPATREA
Da tempeste il legno infranto,
se poi salvo giunge in porto,
non sa più che desiar.
Così il cor tra pene e pianto,
or che trova il suo conforto,
torna l'anima a bear.


Cambiamento
Sala reggia di Tolomeo

SCENA OTTAVA
Tolomeo, Cornelia

Recitativo

TOLOMEO
Cornelia, è tempo omai
che tu doni pietade a un re che langue.

CORNELIA
Speri invano mercede.
Come obliar poss'io
l'estinto mio consorte ?

TOLOMEO
Altro ten'offre il regnator d'Egitto;
Cara, al mio sen ti stringo...

va per abbracciarla

CORNELIA
Scostati, indegno, e pensa
che Cornelia è Romana.

TOLOMEO
Non ho più da temer; Cesare estinto,
Cleopatra umiliata, or non ascolto
che il mio proprio volere.

si vuol accostar di nuovo

CORNELIA
Se alcun non temi,
temi pur questo ferro,
che a me sola s'aspetta
far del morto consorte or la vendetta!

estrae un pugnale


SCENA NONA
I detti, Sesto
Mentre Cornelia corre alla vita di Tolomeo, sopraggiunge Sesto con spada nuda in mano

Recitativo

SESTO
T'arresta, o genitrice! a me, oh tiranno!

TOLOMEO
snuda il ferro
Io son tradito, oh Numi!

SESTO
Sappi, perfido mostro, e per tua pena:
Salvo i Numi serbar' dai tradimenti
Cesare invitto, e Cleopatra ei sciolse
dall'ingiuste catene; ei qui sen' viene;
io lo precorro, e questo
chiede quel sangue ch'è dovuto a Sesto.

TOLOMEO
Del folle ardir ti pentirai ben presto.

Si battono, e Tolomeo vien ferito, e cade morto in scena

CORNELIA
Or ti riconosco,
figlio del gran Pompeo, e al sen ti stringo.

SESTO
guardando nella scena
Giace il tiranno estinto;
or padre sì, tu benché vinto, hai vinto.

parte

No. 41 - Aria

CORNELIA
Non ha più che temere
quest'alma vendicata,
or sì beata,
comincio a respirar.
Or vo' tutto in godere
si cangi il mio tormento,
ch'è vano ogni lamento,
se il ciel mi fa sperar.

parte


Cambiamento
Porto di Alessandria

SCENA ULTIMA
Cesare, Cleopatra, Nireno, Sesto, Cornelia,
Curio, seguito di Romani e di Egizii, un paggio

No. 42 - Sinfonia e Marcia

Cesare, Cleopatra e seguito con trombe e timpani. Finita la sinfonia entrano Curio e  Nireno e poi Sesto e Cornelia, con un paggio che porta lo scettro e la corona di Tolomeo

Recitativo

NIRENO
a Cesare
Qui  Curio vincitor, qui tuo l'Egitto;
in questo ondoso piano
Cesare ognun acclama
Signor del mondo e imperator romano.

CESARE
a Nireno
Del suo fido servir premio condegno
avrà Nireno;
a Curio
Curio,
già del tuo forte braccio
si conosce il valor.
Sesto e Cornelia s'inginocchiano
Ma qui Cornelia?

SESTO
Signor, ecco a' tuoi piedi
e di Cornelia e di Pompeo il figlio;
egli la grande offesa
del tradimento enorme
vendicò con suo brando,
e tolse a Tolomeo l'alma col sangue.

CESARE
E morì Tolomeo?

CORNELIA
Se Sesto in mia difesa
pronto non accorrea,
di Cornelia l'onor era in periglio.

CESARE
La vendetta del padre
è ben dovuta al figlio;
Sorgi, Sesto, ed amico al sen t'accolgo.

SESTO
Ogni affetto di fede in te rivolgo.
si abbraccian 

CORNELIA
Dell'estinto tiranno
ecco i segni reali, a te  li porgo.
dà la corona e lo scettro di Tolomeo a Cesare

CESARE
Bellissima Cleopatra,
quel diadema che miri, a te s'aspetta;
io te ne cingo il crine;
Regina dell'Egitto
darai norma alle genti, e legge al trono.

CLEOPATRA
Cesare, questo regno è sol tuo dono,
tributaria regina
Imperator t'adorerò di Roma.

CESARE
da se'
(Amor, chi vide mai più bella chioma?)

No. 43 - Duetto

CLEOPATRA
Caro!

CESARE
Bella!

CLEOPATRA e CESARE
Più amabile beltà
mai non si troverà
del tuo bel volto.
In te/In me non splenderà
né amor né fedeltà
da te/da me disciolto.

Recitativo

CESARE
Goda pur or l'Egitto
in più tranquillo stato
la prima libertà. Cesare brama,
dall'uno all'altro polo
ch'il gran nome roman spanda la fama.

No. 44 - Coro

SEGUITO
Ritorni omai nel nostro core
la bella gioia ed il piacer;
sgombrato è il sen d'ogni dolor,
ciascun ritorni ora a goder.

CLEOPATRA e CESARE
Un bel contento il sen già si prepara,
se tu sarai costante ognor per me;
così sortì dal cor la doglia amara,
e sol vi resta amor, costanze e fè.

SEGUITO
Ritorni ormai nel nostro core
la bella gioia ed il piacer;
sgombrato è il sen d'ogni dolore,
ciascun ritorni ora a goder.