RODRIGO
È lui! … desso … l'Infante!
DON CARLO
O mio Rodrigo!
Sei tu! sei tu, che stringo al seno?
RODRIGO
Altezza!
O mio prence e signor!
DON CARLO
E il ciel che a me t'invia nel mio dolor,
Angiol consolator!
RODRIGO
L'ora suonò; te chiama il popolo fiammingo!
Soccorrer tu lo dêi; ti fa suo salvator!
Ma che vid'io! quale pallor, qual pena!...
Un lampo di dolor sul ciglio tuo balena!
Muto sei tu!... Sospiri! Hai tristo il cor!
Con trasporto d'affetto
Carlo mio, con me dividi
Il tuo pianto, il tuo dolor!
DON CARLO
Mio salvator, mio fratel, mio fedele,
Lascia ch'io pianga in seno a te!
RODRIGO
Versami in cor il tuo strazio crudele,
L'anima tua non sia chiusa per me!
Parla!
DON CARLO
Il vuoi tu? La mia sventura apprendi,
E qual orrendo strale
Il cor mi trapassò!
Amo... d'insano amor... Elisabetta!
RODRIGO
inorridito
Tua madre! Giusto ciel!
DON CARLO
Quale pallor!
Lo sguardo chini al suol!
Ahi! tristo me,
Tu stesso, o mio Rodrigo,
T'allontani da me?
RODRIGO
No!... no, Rodrigo
Ancora t'ama! Io tel posso giurar.
Soffri? per me l'universo dispar!
Questo arcano dal Re non fu
sorpreso ancora?
DON CARLO
No.
RODRIGO
Ottien dunque da lui di partir per la Fiandra.
Taccia il tuo cor, - degna di te
Opra farai, - apprendi omai
In mezzo a gente oppressa a divenir un Re!
DON CARLO
Ti seguirò, fratello.
RODRIGO
odesi il suono d'una campana
Ascolta! il santo asil s'apre già; qui verranno
Filippo e la Regina.
DON CARLO
Elisabetta!
RODRIGO
Rinfranca accanto a me lo spirto che vacilla!
Serena ancor tua stella in alto brilla.
Domanda al ciel dei forti la virtù!
DON CARLO E RODRIGO
Dio che
nell'alma infondere
Amor volesti e speme,
Desio nel core accendere
Tu déi di libertà.
Giuriam insiem di vivere
E di morire insieme;
In terra, in ciel congiungere
Ci può la tua bontà.
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