FERRANDO
Di due figli vivea padre beato
il buon Conte di Luna;
Fida nutrice del secondo nato
Dormia presso la cuna.
Sul romper dell'aurora un bel mattino
Ella dischiude i rai;
E chi trova d'accanto a quel bambino?
FAMILIARI e ARMIGERI
Chi? … Favella … Chi? ... Chi mai?
FERRANDO
Abbietta zingara, fosca vegliarda!
Cingeva i simboli di maliarda!
E sul fanciullo, con viso arcigno,
L'occhio affiggea torvo, sanguigno!
D'orror compresa è la nutrice,
Acuto un grido all'aura scioglie.
Ed ecco, in meno che labbro il dice,
I servi accorrono in quelle soglie:
E fra minacce. urli e percosse
La rea discacciano ch'entrarvi osò.
FAMILIARI e ARMIGERI
Giusto quei petti sdegno commosse;
L'insana vecchia lo provocò.
FERRANDO
Asserì che tirar del fanciullino
L'oroscopo volea .
Bugiarda! Lenta febbre del meschino
La salute struggea!
Coverto di pallor, languido, affranto
Ei tremava la sera,
Il dì traeva in lamentevol pianto
Ammaliato egli era!
I Familiari e gli Armigeri inorridiscono.
La fattucchiera perseguitata
Fu presa, e al rogo fu condannata;
Ma rimaneva la maledetta
Figlia. ministra di ria vendetta! …
Compì quest'empia nefando eccesso! ...
Sparve il fanciullo ... e si rinvenne
Mai spenta brage nel sito istesso
Ov' arsa un giorno la strega venne!...
E d'un bambino . . . ahimè! . . . l'ossame
Bruciato a mezzo, fumante ancor!
FAMILIARI e ARMIGERI
Oh scellerata! Oh donna infame!
Del par m'investe odio ed orror!
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